Basilica di San Marco a Venezia

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Simbolo della potenza della Serenissima, la Basilica di San Marco è una costruzione magnifica ispirata all’Oriente, e in particolare alla Chiesa dei Dodici Apostoli di Costantinopoli, anche se racchiude numerosi stili che convivono assieme in un’armonia sorprendente.

Edificata a partire dal 1063, ha matrice bizantina e pianta a croce greca con cupole, ma nel corso dei secoli sono state aggiunte guglie, sculture, numerose cupole e vari elementi gotici, è collegata a Palazzo Ducale. Scopriamo la storia e tutte le meraviglie della Basilica di San Marco.

Un po’ di storia

La costruzione della basilica di San Marco ebbe inizio a partire dal 1063, sotto il dogado di Domenico Contarin, ma quella che oggi vediamo è la terza chiesa dedicata a San Marco, edificata sul modello di due edifici di Costantinopoli, in particolare la chiesa dei Dodici Apostoli, ma con elementi che richiamano anche quella di Santa Sofia.

In realtà, la prima chiesa dedicata a san Marco venne edificata nell’820 per custodire il corpo del Santo che, come narra la tradizione, era stato trafugato da Alessandria d’Egitto da due mercanti veneziani, Buono da Malamocco e Rustico da Torcello.

La chiesa venne ultimata sotto il dogado di Giovanni Partecipazio e consacrata nell’832. In quella occasione san Marco venne proclamato patrono e protettore della città, che prese il posto di san Teodoro. Il santo latino venne quindi preferito al santo greco e il simbolo di San Marco, il Leone Alato, venne adottato come simbolo ufficiale della Repubblica.

Nel 976, durante l’insurrezione contro il doge Pietro Candiano IV, la chiesa venne distrutta da un incendio e nel giro di alcuni anni, grazie al doge Pietro Orseolo il Santo, venne ricostruita e riconsacrata. La nuova basilica venne costruita dunque sulle fondamenta di quest’ultima, che venne abbattuta apposta per iniziare i lavori di quella che doveva essere la Cappella Ducale.

Infatti, inizialmente la chiesa era stata costruita per il doge come cappella e poiché custodiva le reliquie del patrono San Marco era considerata il punto di riferimento per le cerimonie ufficiali della Repubblica.

Consacrata nel 1094, la chiesa è stata successivamente arricchita con preziosi elementi architettonici, che hanno ornato l’impianto originale in mattoni a vista. Numerose sono state le sculture, le cupole e i decori aggiunti nel corso dei secoli che hanno rispecchiato vari stili e hanno dato vita ad un concentrato di bellezze che hanno fatto di questa chiesa un capolavoro unico al mondo.

All’interno la chiesa è abbellita e impreziosita da oltre 4000 metri quadri di mosaici realizzati dai più importanti artisti veneziani che vi hanno lavorato dal XII al XVI secolo. Proprio per la magnificenza di questi mosaici, realizzati con tessere fatte con la foglia d’oro, la chiesa vene definita la Basilica d’oro.

Architettura della Basilica di San Marco

Di matrice bizantina, la chiesa è realizzata a pianta a croce greca e tutti e quattro bracci uguali termina con una cupola, a parte quella centrale che si erge oltre il tetto per 12 metri. L’esterno, che si presenta sviluppato in larghezza, è suddiviso in tre sezioni, piano inferiore, terrazza e cupole. Infatti, la costruzione è lunga 76.5 metri ed è larga 62.60, mentre la cupola centrale si eleva per 43 metri di altezza.

Le cinque cupole emisferiche sono collegate da pennacchi e a sostenerle sono degli archi a tutto sesto in doppio ordine. La facciata è un tripudio di colonne e decori, infatti sono oltre 400 gli elementi che la ricoprono e la adornano. Dai grandi portali ad arco si accede all’interno del nartece, luogo che accoglie i fedeli che desiderano fare una sosta per raccogliersi.

Questo luogo annuncia già quello che il visitatore avrà il piacere di ammirare una volta entrato, e infatti è inondato da una luce soffusa e dorata, emanata dai mosaici e dalle cupole. I mosaici sono decorati con vicende tratte dall’Antico Testamento e proseguono fino all’interno in cui invece vengono narrate quelle del Nuovo Testamento.

Il primo ordine di colonne al pian terreno è scandito da cinque grandi portali con varie cornici che portano all’atrio interno, mentre quelle del secondo ordine creano una terrazza con quattro arcate cieche e una centrale, calpestabile e in cui si trova una loggia che accoglie una magnifica quadriga.

Interni della Basilica di San Marco

Si accede all’interno dall’atrio e attraversando i suoi pavimenti spettacolari risalenti all’XI-XII sec, e immediatamente si viene abbagliati dalla luce intensa dei mosaici a fondo oro, che vanno dall’Antico Testamento, come già detto nel nartece, e introducono alle decorazioni relative al Nuovo Testamento.

 

I più importanti sono quelli riguardanti la Predicazione degli Apostoli sulla cupola della Pentecoste, le Scene della Passione sulla volta, il Cristo benedicente sulla cupola centrale dell’Ascensione e i cicli dei Santi che si trovano sulla cupola di San Leonardo e del Santissimo Sacramento. I più antichi mosaici sono senza dubbio quelli dell’abside e rappresentano i santi Nicola, Pietro, Marco ed Ermagora.

Di grande effetto è il presbiterio, dal quale il doge e gli alti magistrati della Repubblica assistevano alle funzioni religiose, che si presenta sopraelevato sulla cripta ed è separato dal resto della chiesa dall’imponente iconostasi in marmi policromi.

L’iconostasi è decorata con le statue dei dodici Apostoli, capolavoro della scultura gotica di Jacobello e Pier Paolo delle Masegne. Sull’architrave si trovano statue della Madonna, San Giovanni e dei dodici apostoli, realizzati alla fine del XIV sec dagli scultori Paolo e Giacobello Dalle Masegne.

L’altare maggiore conserva le spoglie di san Marco, che sono state ritrovate all’interno di una cassa nella cripta nel 1811, mentre erano in corso delle operazioni di restauro. Dietro all’altare maggiore è posta la stupenda Pala d’Oro dal valore inestimabile, capolavoro unico dell’oreficeria veneto-bizantina.

La pala è decorata con oltre ottanta smalti e centinaia di pietre preziose e alla sua realizzazione contribuirono numerosi artigiani che vi lavorarono per oltre trecento anni, dal X sec al 1342.

Sul livello superiore si trovano le logge, tra cui la suggestiva Loggetta di Sansovino, e sulla Piazza si affacciano le copie dei quattro cavalli di bronzo, ormai da tempo simboli di Venezia. Non è certa la datazione di questa meravigliosa quadriga, ma alcuni presumono che sia di origine greca, altri di origine romana.

E’ molto probabile che i cavalli sono stati trasportati a Costantinopoli dopo la vittoria di Costantino in Occidente e poi, durante la IV crociata (1204) i veneziani li prelevarono per arricchire la facciata della Basilica all’epoca ancora spoglia. Nel 1797 Napoleone ordinò di portarli a Parigi e di collocarli sull’Arc du Carrousel.

Fu merito del Canova se tante opere d’arte e anche i cavalli nel 1815 vennero restituiti all’Italia, grazie ad una sua diplomatica intermediazione. Si deve dunque all’artista se molti capolavori sono tornati nel nostro paese e sono stati tolti alla Francia.

All’interno il tempio presenta tre navate: quella laterale sinistra è ricca di cappelle risalenti a diverse epoche, come ad esempio la Cappella della Madonna Nicopeia, in cui è venerata l’immagine della Madonna col Bambino, detta Nicopeia, capolavoro autentico dell’arte bizantina del XII secolo.

Sulla navata destra si trova il Battistero, realizzato durante la ristrutturazione del XIV secolo e articolato in tre zone comunicanti. I mosaici qui presenti narrano episodi tratti dalla vita di Giovanni Battista e dell’infanzia di Gesù. La Cappella Zen adiacente contiene un gruppo scultoreo in bronzo attorno al quale aleggia una leggenda.

Il Tesoro di San Marco

Il Tesoro di San Marco è custodito in un ambiente situato all’interno di una torre medievale dell’antico castello ducale. Per visitarlo si accede dall’interno della chiesa e vi si può ammirare una preziosissima collezione di oggetti e arredi di culto e di reliquie e fa parte di queste meraviglie anche la Pala d’Oro. La Serenissima entrò in possesso del Tesoro dopo la presa di Costantinopoli nel 1204.

Tra gli oggetti in esposizione vi si possono ammirare calici, coppe, due icone con splendide decorazioni raffiguranti l’arcangelo Michele e l’Artophoron, un recipiente per il pane eucaristico in argento dorato a forma di chiesa e circondato da cupole in stile orientale. Tra gli arredi della Basilica il più visibile è il ciborio, sorretto da quattro colonne ricoperte tutte da sculture e adornato con incantevoli lastre di marmo verde di Tessaglia.

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