Teatro alla scala di Milano – Come arrivare, cosa vedere e prezzi

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Il Teatro alla Scala è tra i più prestigiosi teatri al mondo e uno dei simboli culturali di Milano più importanti in assoluto. Famoso per la sua architettura, per le sue vicende storiche e per le opere rappresentate in qualsiasi stagione, il Teatro alla Scala è situato nel centro storico della città, in Piazza della Scala, proprio di fronte a Palazzo Marino, sede del Comune. Scopriamo storia e curiosità di questo teatro considerato da Stendhal il primo al mondo per la sua eccezionale acustica!

Un po’ di storia

La storia del Teatro alla Scala di Milano affonda le sue radici nel 1776, e precisamente in un incendio che distrusse il 26 febbraio di quell’anno quello che fino ad allora era stato il teatro dei milanesi, ovvero il Teatro Regio Ducale, ubicato dove attualmente sorge Palazzo Reale.Per volontà dell’imperatrice Maria Teresa d’Austria venne riedificato un teatro nuovo sull’area in cui era stata costruita nel 1381 la Chiesa di Santa Maria della Scala, chiamata così in onore di Beatrice Regina della Scala, sposata con Bernabò Visconti, e da cui prese il nome il teatro.

La chiesa era pericolante e venne demolita per fare posto alla nuova costruzione. L’incaricò venne affidato all’architetto Giuseppe Piermarini, noto all’epoca per aver realizzato altre opere di grande importanza per Monza e Milano, che portò a termine i lavori nel 1778, in appena due anni. Il teatro venne inaugurato il 3 agosto dello stesso anno con L’Europa riconosciuta, un’opera di Antonio Salieri composta appositamente per l’evento.

La piazza in cui sorge il teatro, Piazza della Scala, all’epoca non esisteva ed era solamente un quartiere con antichi palazzi, per cui l’architetto Piermarini ebbe l’idea di progettare il porticato ad archi per separare il passaggio delle carrozze da quello pedonale. Contribuirono alla realizzazione del progetto dell’architetto Giuseppe Piermarini i 90 proprietari di palchi del Regio andato in fumo, che finanziarono l’opera.Dalla sua nascita il Teatro Grande alla Scala fu destinato a diventare uno dei punti di riferimento culturali più importanti d’Italia e d’Europa, ma nel corso della sua esistenza ha cambiato spesso volto, incappando anche nelle cose più assurde e frivole.

Trasformazioni avvenute nel tempo

Nonostante l’immagine di questo teatro dia l’impressione di un gigante rimasto immutato nel tempo, tuttavia non è così. Come già detto, il Teatro alla Scala si è trasformato più volte, spesso cadendo anche nel ridicolo.Già qualche anno dopo vi si svolgevano addirittura giochi d’azzardo e nel corso degli spettacoli, che vedevano sul palco soprani famosi e contralti castrati, nei palchi e nei retroparchi si giocava e anche in modo pesante. Fumo e alcol annebbiavano la mente degli avventori che non trattenevano a freno la lingua.

Oltretutto, una volta che i palchi avevano sia proprietari che affittuari, costoro decidevano liberamente cosa farne e oltre che ospitare chi volevano potevano anche scegliere come arredarli e decorarli, creando disarmonia in sala. Inoltre, erano gli stessi proprietari ed affittuari a pensare al riscaldamento e all’illuminazione.Nel teatro erano presenti anche un ristorante e delle botteghe e sia in platea che sul palco si potevano organizzare feste, riunioni mondane, spettacoli frivoli, insomma tutto ciò che volevano. In più, pochi anni dopo la sua apertura e con la costituzione della Repubblica Cisalpina vengono eliminati gli stemmi nobiliari dai palchi.

Successivamente, quando salì al potere Napoleone il palco reale venne addirittura abolito. Una delle primissime trasformazioni dei teatro venne effettuata nel 1807, quando vennero apposte degli ornamenti sulla volta e sui palchi, consistenti in leoni alati, medaglioni, suonatori di flauto che ancora oggi sporgono sui saloni.Il palcoscenico invece venne ampliato nel 1813, ma per fare questo venne abbattuti alcuni edifici in quella che oggi si chiama via Verdi. L’acquisizione dello spazio permise di prolungare il palcoscenico verso la platea con un proscenio, incluso fra due coppie di colonne di ordine corinzio, che consentiva agli artisti di farsi vedere meglio dal pubblico.

E’ doveroso ricordare che, nonostante siano stati impiegati due soli anni per la realizzazione del teatro, tuttavia l’aspetto che ha oggi si deve alle decorazioni installate nel 1830.Nel 1858 avvennero delle altre trasformazioni per consentire alla ditta Ricordi, gigante all’epoca degli spartiti musicali, di aprire i suoi uffici. Infatti, vennero infatti demolite tutti gli edifici situati fra la facciata del teatro e Palazzo Marino, in cui oggi ha sede il consiglio del Comune di Milano.

Gli uffici della Ricordi vennero aperti a sud del teatro, e la ditta, che controllava tutti gli aspetti della produzione artistica della Scala, aveva studiato una strategia che le consentiva di avere il monopolio sulle musiche composte dai vari artisti.A quel tempo i compositori vendevano alla ditta i diritti delle loro musiche e poi queste venivano messe in commercio sotto forma di spartiti. Studenti e musicisti di tutta Europa che volevano eseguire le composizioni dovevano acquistarli, quindi è evidente come la ditta fosse all’epoca molto importante.

Tra gli eventi che contribuirono alla sua trasformazione vi furono anche l’avvento dell’illuminazione a gas, avvenuta attorno al 1860, e poi, nel 1883, dell’energia elettrica, che rivoluzionò il teatro.

Struttura del Teatro alla Scala

Dal punto di vista architettonico il teatro presenta una disposizione a ferro di cavallo, con quattro ordini di gallerie e palchi sovrastati da un enorme lampadario dotato di 365 lampadine.La struttura ricalca quella tipica di molti teatri italiani di fine ‘700, in cui la disposizione degli spazi tiene anche conto delle funzioni a cui erano adibiti.

Nell’opera del Piermarini l’aspetto più interessante sta proprio nell’aver eseguito il progetto con grande razionalità, tenendo in considerazione la sonorità della sala, le attrezzature di palcoscenico, i servizi di riscaldamento, l’impianto di illuminazione e molto altro.L’ampliamento del palcoscenico effettuato nel 1813, oltre che consentire agli artisti di rendersi maggiormente visibili al pubblico, permise anche di godere pienamente dell’acustica della sala, aspetto determinante che ha fatto di questo teatro uno dei più importanti d’Europa, se non addirittura quello più importante in assoluto, proprio come aveva detto Stendhal, che lo definì persino il migliore al mondo!

E c’è anche una spiegazione per tutto questo! Nel costruire l’imponente volta d’intonaco su centine in legno sorrette da capriate di copertura, Giuseppe Piermarini creò un vuoto tra questa e il tetto vero e proprio del teatro.Le dimensioni di questo spazio vuoto, create secondo un calcolo matematico, hanno riprodotto una specie di cassa simile a quella degli strumenti musicali, in cui circolano perfettamente le onde sonore.

Contrariamente alla maestosità dell’interno, la facciata esterna ha linee rigide e severe e ricalca lo stile neoclassico. Un portico a terrazza, sostenuto da grandi pilastri, si affaccia dal corpo centrale sulla piazza. Sopra di esso si trova un piano attico, che culmina con un timpano sorretto da lesene e colonne binate.

Ricostruzione del Teatro alla Scala

Con l’avvento del fascismo in Italia nel 1929 venne realizzato nella Scala il primo palco a ponte mobile, ma un gravissimo incendio avvenuto nella notte fra il 15 e il 16 agosto del 1943, causato da un bombardamento, danneggiò pesantemente il teatro.

Vennero distrutti il tetto, la volta e diversi tratti dei quattro ordini dei palchi, ma furono danneggiati gravemente anche i camerini, i magazzini dei costumi, i laboratori di scena e le sale di studio del coro e di ballo. Nel ’46 venne iniziata la ricostruzione e l’11 maggio dello stesso anno venne inaugurato con La gazza ladra sotto la direzione di Arturo Toscanini.

L’opera segnò per il teatro una vera e propria rinascita e quella sera all’interno del teatro erano presenti spettacolo 5 mila persone, ma all’esterno ve ne erano altre migliaia che ascoltavano dagli altoparlanti piazzati apposta per l’evento.Seguì un periodo di splendore che fece letteralmente esplodere la fama del teatro, anche se attorno agli anni ’70 divenne testimone di varie contestazioni.

Il teatro ha subito un imponente intervento di restauro tra il 2002 e il dicembre del 2004, che ha compreso anche interventi di ammodernamento, che hanno visto la creazione di due nuove torri visibili dall’esterno, quella scenica e quella ellittica.

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